Difficile sfuggire in quest’Anno di Grazia 2008 a celebrazioni e critiche del fatale maggio ’68. L’eredità di quel periodo resta viva nonostante a destra a molti non piaccia. La sinistra, nostalgica, si lamenta per la fine di ideali politici e stili di vita più “sociali”: passare dalla comune agricola all’agriturismo è cosa certo rude. I giovani del ’68 più istruiti e meglio nutriti di quelli delle generazioni precedenti, si ribellarono alla rigida società dei padri marciando al ritmo di slogan lapidari che segnarono l’epoca.