Sdoganato. Molti uomini ormai scelgono di regalarsi un lifting, e senza troppi imbarazzi. Un tempo appannaggio esclusivo del pubblico femminile, ora è sempre più un tratto della cura di noi stessi che attraversa i generi e le età. «La percentuale di uomini che si rivolge a me è balzata da uno scarso 5% di dieci anno fa al 25% attuale», racconta a Babilonia il dottor Massimiliano Brambilla, dal 1996 Dirigente Medico della Divisione di Chirurgia Plastica Ricostruttiva della Fondazione Policlinico-Mangiagalli di Milano.
«I tempi sono cambiati e ancora cambieranno! Anni fa per un uomo parlare di bellezza era quasi disdicevole, era come svelare un’anima un po’ effimera, e - perché no - femminile. Oggi la bellezza non è più tabù.» Chi va dal chirurgo estetico, dunque? C’è posto per tutti e per tutti i tipi di problemi, funzionali ed estetici. E tra i signori uomini? «Una volta venivano da me quasi solo maschi gay, oggi sono aumentati nettamente gli etero. Quasi sempre uomini affermati, età 40-60 anni che vogliono essere sempre piacenti in una società in cui l’apparire è fondamentale e la bellezza è segno di bontà, attivismo, affidabilità».