Tutto è cominciato con una petizione firmata da un buon numero di ONG ugandesi e diretta al coordinatore americano incaricato delle politiche di lotta all’Aids in Uganda. Vi si denunciava, alcuni mesi fa, il cattivo utilizzo dei fondi americani per la prevenzione, finiti nelle casse di gruppi di potere omofobi che starebbero avviando una campagna anti-gay senza precedenti.
Negli ultimi tempi sembra proprio che la recrudescenza degli atti di violenza contro gli omosessuali in Uganda stia raggiungendo livelli mai immaginati, alimentata anche dalle campagne omofobe e discriminatorie di gruppi locali pseudo-relgiosi che starebbero seminando l’odio. Una seconda richiesta di intervento è stata lanciata alla comunità internazionale da parte della Commissione per i Diritti Umani di Gay e Lesbiche (IGLHRC), une organizzazione internazionale basata negli Stati Uniti e ben informata sulla destinazione dei fondi a stelle e strisce in Uganda.
Eppure ancora nessuno si è mosso e nulla è stato fatto per porre un freno alla grave situazione in atto.
Daniele Stefanoni
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